Rieducazione e capacitazione: il paradigma dello Sviluppo Umano per l’inclusione sociale

Autori

  • Cristiana Cardinali

Abstract

La qualità di vita, non dipende dal parametro “reddito” e dal suo valore di capitale umano, ma dalla valorizzazione della persona in termini di sviluppo umano in quanto elemento essenziale per un adeguato processo rieducativo-inclusivo che metta in luce potenzialità e talenti all’interno di una formazione permanente e condizioni l’esistenza e i comportamenti di ogni persona nella società. Il capability approach e il paradigma dello Sviluppo Umano ad esso connesso, possono pertanto rappresentare quei princìpi che, ampliando gli orizzonti di potenziamento degli interventi sul soggetto deviante, consentono di dare nuova linfa all’azione rieducativa della pena sancita dalla nostra Costituzione e successivamente dall’ordinamento penitenziario. Integrare la capacitazione con il paradigma rieducativo- inclusivo della pena, può consentire lo sviluppo integrale delle facoltà e delle capacità interne di ciascun individuo al termine della detenzione, lasciandosi alle spalle le cause del trascorso deviante, dando in tal senso valore alla propria unicità. Un processo inclusivo che permette al detenuto, soggetto portatore di diritti individuali e relazionali, di avere coscienza delle proprie capacità, di riflettere sulle proprie azioni e sul valore della propria e altrui libertà, al fine della realizzazione degli obiettivi futuri di reinserimento sociale.

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Pubblicato

2018-12-31

Come citare

Cardinali, C. (2018). Rieducazione e capacitazione: il paradigma dello Sviluppo Umano per l’inclusione sociale. Formazione & Insegnamento, 16(3), 49–60. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/3094

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