Un modello ri-educativo per la revisione critica del reato: l’esperienza di teatro pedagogico con le detenute in Alta Sicurezza
Resumo
Il penitenziario è una realtà misconosciuta da molti non addetti ai lavori, le
strutture femminili ancora di più per le particolari dinamiche che regolano le
relazioni, frutto non solo delle differenze di genere ma determinate dai particolari
ruoli rivestiti nei contesti di provenienza. Questo articolo affronta l’esperienza
del laboratorio teatrale della sezione femminile in Alta Sicurezza nella
Casa Circondariale di Latina, analizzandone obiettivi, contenuti e metodi. La
pratica teatrale in carcere consente infatti il superamento di chiusure e appartenenze,
permettendo ai detenuti, provenienti soprattutto da forme organizzate
di criminalità, di confrontarsi su un terreno in cui i ruoli non sono quelli
predeterminati dai contesti sociali di provenienza. L’esperienza pedagogica
del teatro consente altresì di costruire uno strumento trattamentale efficace
per la crescita personale, per gestire in modo costruttivo il periodo detentivo e
per innescare quel processo di revisione critica del vissuto, obiettivo principe
del sistema ri-educativo penitenziario.
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