Da Carcere Segregativo a Luogo di Rieducazione, il Silenzio degli Ultimi: tra Utopia e Realtà

Autori

  • Ario Federici Pensa MultiMedia Editore
  • Luca Federici

Abstract

Le carceri, nell’ideale costituzionale sono l’ultima risposta che uno Stato di diritto può dare nei confronti di una violazione. Un punto non di fine bensì inizio cui poter e dover ripartire. La concezione carceraria è profondamente mutata negli ultimi settant’anni abbracciando una logica di risocializzazione. Spesso, però, soltanto a parole: poi non suffragata da appositi stanziamenti finanziari, attenzione della pubblica opinione e spesso ad emergenze di cicli emergenziali. Sembra di essere sempre al punto di partenza ma molto è stato fatto: anche evoluzioni performative apparentemente inconciliabili come l’attività fisica, prendersi cura del proprio corpo, il movimento e lo sport trovano un plus-valore sociale, rieducativo, possibilità inclusive per la tutela della salute e del benessere per riconsegnare alla società una persona responsabilizzata e cosciente, capace a sua volta di restituire positività.

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Pubblicato

2019-08-31

Come citare

Federici, A., & Federici, L. (2019). Da Carcere Segregativo a Luogo di Rieducazione, il Silenzio degli Ultimi: tra Utopia e Realtà. Formazione & Insegnamento, 17(2), 39–52. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/3565

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