Promuovere capacità in un’ottica di empowerment al femminile nella scienza
Abstract
L’intento di questo articolo è di offrire spunti e strumenti di riflessione su
un tema, oggetto del mio progetto di ricerca di dottorato, che è il rapporto
tra discipline scientifiche e differenza di genere nei contesti formativi e lavorativi.
Come emerge dai documenti dell’Unione Europea, nella società globale della conoscenza, “la scarsa presenza delle donne in ambito scientifico e decisionale rappresenta, da un lato, uno spreco di risorse umane e, dall’altro, un serio ostacolo allo sviluppo delle scienze per la società” (Bruxelles, 1999). Numerosi elementi concorrono a determinare questa segregazione formativa: in primis, stereotipi che si trasmettono attraverso l’educazione, oltre a modelli di welfare inadeguati a rispondere alle esigenze delle donne lavoratrici. Un sistema formativo integrato, indirizzato al raggiungimento di competenze riflessive e metacognitive lungo l’arco della vita, e l’azione educativa degli insegnanti che aiuti tutti i soggetti a sentirsi “in grado di fare” e motivati a perseguire i propri obiettivi, rappresentano una valida strategia per incrementare e valorizzare la presenza femminile in ambito scientifico.
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