La dimensione orientante nell’insegnamento. Una competenza chiave per la scuola del XXI secolo
Abstract
La società attuale dove gli/le alunni/e iniziano a costruire il loro futuro, è caratterizzata dalla globalizzazione e dalla internazionalizzazione nell’ambito della comunicazione, della produzione dei mercati e si connota per la sua complessità, flessibilità e imprevedibilità.
I sistemi formativi sono impegnati nella scommessa di agire sinergicamente per l’acquisizione, da parte di ciascuno, di competenze che permettano di padroneggiare consapevolmente il proprio destino e di definirsi in base alle proprie attitudini, ai propri bisogni, ai propri obiettivi.
Nella scuola ha inizio la costruzione di personalità chiamate a rispondere all’esigenza di scegliere, decidere, sperimentare e progettare i propri percorsi di apprendimento e di realizzazione, accogliendo il cambiamento e l’incertezza con risposte creative e personali.
Per questo, la scuola non può che essere orientante, avendo il compito di far acquisire a ciascun individuo, consapevolezza di sé e dei propri stili di apprendimento, sviluppando la capacità di partecipare attivamente al proprio processo formativo. Appare evidente come le quattro finalità dell’educazione, sottolineate dal rapporto Delors, imparare a essere, a conoscere, a fare, a vivere insieme trovano una concreta realizzazione in un “modello educativo orientante” mirato ad aiutare tutti i soggetti ad acquisire consapevolezza di sé ed autonomia di pensiero e di azione in un contesto sociale dove, le relazioni con gli
altri, rappresentano uno spazio di crescita personale e sociale.
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