Il valore dell’azione formativa nelle reti del biocapitalismo globalizzato
Abstract
Il Biocapitalismo esprime un modello antropogenetico, vale a dire di “produzione dell’uomo attraverso l’uomo” che produce valore economico estraendolo non solo dal corpo operante come strumento materiale di lavoro, ma dal corpo nella sua totalità, inteso come razionalità, creatività, emotività. Nel saggio questo modello viene analizzato criticamente a partire dal riconoscimento dell’agency umana intesa come capacità di attivazione rispetto atti che possiedono in sé il proprio fine dinamico e non la sola conformità razionale e produttiva della tecnica. Affermareil valore dell’agency umana nel biocapitalismo rende prioritaria la ricerca del formativo come insieme di direzionalità, sistematicità e selettività dell’interazione umana che qualifica l’essere persona tanto come processo che come problema, come condizione plurale e aperta. La ricerca deve pertanto indagare la generatività
dell’agire umano all’interno delle reti biocapitalistiche come libertà consapevole e attiva entro cui le pratiche ed esperienze della multi appartenenza globalizzata possano creare valore per l’uomo a partire dal suo essere-con-il mondo. La pedagogia in questo contesto deve esser legata all’uomo-come-libertà, da pensare
oltre la razionalità biotecnologica, in un multiverso della formazione giocato sull’interpretazione e interazione intersoggettiva (di sé, di sé nel mondo, del mondo, etc.) consapevole, responsabile e libera.
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