Scuola e carcere. Work in progress

Autori

  • Francesca De Vitis

Abstract

Le riflessioni affidate a questo scritto tematizzano la problematica quaestio della scuola in carcere. Oltre la criticità crescente del sovraffollamento, oltre i problemi legati alla carenza di personale, esiste un altro carcere, che fa meno notizia ma lascia un segno profondo nelle coscienze di chi lo vive e di chi ci lavora. È il carcere inteso come momento di recupero culturale e sociale, come opportunità di rinascita che si realizza attraverso un percorso
condiviso di crescita personale. La Commissione Europea indica come ruolo chiave, l’istruzione e la formazione per l’uomo del nuovo secolo, che oggi, più che mai, deve misurarsi e confrontarsi in una società sempre più complessa, interattiva, multietnica, multirazziale e multiculturale. Nel contesto specifico del carcere, i due termini “formazione e istruzione” – già di per sé pregnanti –si caricano di una valenza particolarmente intensa sotto il
profilo sociale e identitario, che non è non solo quello di garantire un’istruzione di base efficace, la formazione culturale dei soggetti, e costruire ipotesi di occupabilità delle persone, ma anche di fornire spunti di riflessione sui nodi problematici e criticità dell’esser docente in carcere.

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Pubblicato

2014-12-15

Come citare

De Vitis, F. (2014). Scuola e carcere. Work in progress. Formazione & Insegnamento, 9(3 Suppl.), 273–280. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/928

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