Il terzo educativo e qualità degli apprendimenti. Investire sul talento

Autori

  • Francesca De Vitis

Abstract

Recenti sono i dibattiti sull’evoluzione che l’aula scolastica sta vivendo in
questi ultimi anni. L’aula tradizionale con cattedra, lavagna di ardesia e
banchi allineati, hanno accolto la tecnologia mantenendo la staticità dello
spazio. Iniziano ad essere numerosi gli esempi di aule scolastiche che superano
la dimensione fisica dell’aula, con modifiche evidenti dal punto di
vista architettonico e degli arredi in funzione della valorizzazione pedagogica
della didattica. L’innovazione nella progettazione, di questa nuova
modalità di “fare scuola” è in funzione della valorizzazione della centralità
della persona e non dell’istituzione. Si privilegia una progettazione pedagogica
degli spazi di apprendimento. La scuola, diventa una comunità dove
i saperi della conoscenza si connettono con i saperi della società a partire
da uno spazio fisico, dove viene privilegiata l’esplorazione, la riflessione, la
collaborazione, la discussione, l’elaborazione.

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Pubblicato

2018-08-31

Come citare

De Vitis, F. (2018). Il terzo educativo e qualità degli apprendimenti. Investire sul talento. Formazione & Insegnamento, 16(2 Suppl.), 87–94. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/3030

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