Il facilismo amorale. Una riflessione sulla responsabilità educativa del ’68
Abstract
Nel ‘68 furono i giovani che studiavano nelle scuole e nelle università a intercettare lo spirito del tempo, dando vita a una rivolta inattesa e dalle conseguenze epocali. Oggi, dopo mezzo secolo, per alcuni ha profondamene
cambiato la società, mentre per altri è l’origine dei mali principali della società.
Alle rivendicazioni degli studenti si è risposto semplificando i percorsi
di studio, dando vita a un facilismo che per le conseguenze che ha determinato
si può definire amorale. La proposta che emerge da questo saggio è
che occorre che i giovani ritornino ad essere in rivolta per chiedere una
scuola e una università più meritocratiche e flessibili, in grado di offrire le
competenze adeguate per fronteggiare il furioso cambiamento dei tempi.
Una scuola con docenti che guidino e aprano la mente degli allievi, ponendo
un argine al facilismo amorale, del quale proprio gli studenti sono le
prime vittime. A cinquant’anni dal ’68, nell’irrealtà e inattualità di questa
proposta, si propone la necessità di questa azione.
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