Le narrazioni interpersonali nel processo di valutazione psicologica. Uno studio di caso
Abstract
La comunicazione interpersonale, che si realizza in parallelo a quella documentale ufficiale, assume un ruolo centrale nelle decisioni di lavoro dei professionisti. Nell’ambito pedagogico o psicologico, pochi studi hanno analizzano durante processo di valutazione diagnostico le ragioni, i vissuti, le paure, le attese, e altro, dei disabili, o fisici o psichici. Lo studio realizzato rientra nel settore psicopedagogico e in particolare riguarda la diagnosi
e prognosi dei disturbi specifici dell’apprendimento; in questo settore il metodo etnografico assume forte rilevanza soprattutto per gli aspetti della registrazione dei contenuti delle narrazioni delle interazioni e fra i componenti del team che deve costruire la diagnosi stessa e fra il team e il paziente e la loro famiglia. In questa ricerca si è cercato di colmare questa carenza sviluppando uno Studio di caso -realizzato all’interno di un reparto di Neuropsichiatria infantile- che ha riguardato l’osservazione delle valutazioni neuropsicologiche di bambini e adolescenti per i quali si sospetta la presenza di un Disturbo Specifico
dell’Apprendimento (Vicari, Caselli, 2010). In particolare, le valutazioni sono state osservate non come processo diagnostico standardizzato, ovvero il protocollo utilizzato, bensì come narrazioni interpersonali che avvengono, ai margini della valutazione stessa, tra i professionisti e i soggetti del processo, cioè i bambini e i genitori.
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