Il valore formativo della povertà: tra ecologia e diritti
Resumo
Lo scopo di questo scritto è di riflettere sul tema della povertà attraverso la mediazione culturale di due pensatori lontani nel tempo come nelle prospettive di ricerca, ma che trovano un elemento di comunione nella straordinaria figura di San Francesco. Stiamo parlando dello scienziato e teologo gesuita Pierre Teilhard de Chardin e del filosofo italiano Giorgio Agamben. L’occasione consente di individuare un percorso di formazione alternativo rispetto a quello della cultura dominante, il cui orizzonte è nel mero consumo, di merci e di esseri umani. La dignità delle beatitudini evangeliche come punto di riferimento e volontà di riscatto, è proposta, tutta formativa, che non dà vantaggi d’immagine. Proprio per questo è giusto indicarla, quasi si trattasse di una scommessa sull’uomo e la sua capacità di riappropriarsi di quel “muovere verso”, che è cifra distintiva del gesuita francese, ma non estranea al filosofo italiano su di un altro terreno d’indagine: la forma-di-vita. Il testo si muove su di uno sfondo teorico di carattere ermeneutico e si propone di offrire spunti interpretativi su alcuni grandi temi della contemporaneità.
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