Fattori motivanti nella formazione permanente: la perseveranza come studio di caso
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XIX-03-21_09Abstract
I fattori non cognitivi possono causare la mancanza di interesse e la conseguente scarsa motivazione ad investire sulle proprie competenze dopo il periodo ducativo formale, ad esempio per l’inserimento nei percorsi della formazione/apprendimento permanente o per il raggiungimento del successo accademico o lavorativo. In particolare, il costrutto della perseveranza (Grit), definito come la tenacia nel persistere di fronte a sfide e difficoltà per raggiungere i risultati desiderati, è stato prescelto per essere misurato attraverso uno strumento psicometrico rivolto a degli iscritti (n = 127) ai corsi di professionalizzanti di un CPIA. L’ipotesi di ricerca (H1) è che la Grit sia un costrutto da operazionalizzare in modo diverso per questo tipo di popolazione, proprio perché in una fase di vita avanzata gli individui possiedono un autocontrollo, una coscienziosità e soprattutto una capacità di raggiungere obiettivi a lunga distanza temporale differente. Come ipotizzato, i risultati ottenuti evidenziano che la Grit-Short Scale non è coerente ( = 0,404) e possiede una scarsa validità di costrutto, e questo rende necessaria la revisione
o lo sviluppo ex-novo uno strumento di misurazione psicometrica più adeguato per poter intervenire a sostegno delle attività dei soggetti in età adulta e più avanzata per i quali la presenza di perseveranza costituisce una risorsa preziosa.
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