Il gioco come strumento di cura educativa: cenni storici e codici pedagogici a confronto

Autori

  • Rosa Sgambelluri

Abstract

Il gioco svolge un ruolo fondamentale nel processo educativo del soggetto
che apprende. Esso è piacevole, intenzionale, libero, spontaneo, volontario
e si manifesta in quasi tutti gli atteggiamenti del bambino, aprendo spazi di
autonomia, azione e creatività.
Attraverso il gioco il bambino può acquisire consapevolezza di sé, può liberarsi
dai vincoli prescrittivi della realtà, può aprirsi all’immaginazione, può
esprimere un dominio sulle cose e sul mondo, può prepararsi a vivere in
una vera e propria “palestra” ludica.
Le finalità educative del gioco sono state ampiamente evidenziate da studiosi
come Maria Montessori, Rosa Agazzi, John Dewey, Friedrich Froebel,
che anche se in maniera differente, hanno sottolineato la grandiosa capacità
del bambino di apprendere attraverso il gioco, le esperienze e il fare,
sviluppando in questo modo la creatività e potenziando gli apprendimenti.
Il gioco promuove lo sviluppo globale del bambino e nella progettazione
didattica esso rappresenta una strategia metodologica attraverso la quale
favorire l’acquisizione delle competenze affettive, relazionali e cognitive.

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Pubblicato

2015-08-31

Come citare

Sgambelluri, R. (2015). Il gioco come strumento di cura educativa: cenni storici e codici pedagogici a confronto. Formazione & Insegnamento, 13(2), 73–80. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1718

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