Corporeità e inclusione. Una ricerca con i futuri insegnanti specializzati
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-01-20_29Resumo
Il riconoscimento del valore educativo delle scienze motorie deriva da un percorso di lunga durata di superamento del dualismo cartesiano fra logos e pathos. I più recenti orientamenti di ricerca didattica enfatizzano il ruolo della corporeità anche nei processi di insegnamento e apprendimento. È importante che anche i corsi di formazione dei futuri insegnanti valorizzino l’educazione motoria, non più intesa solo come distinto ambito disciplinare, ma nella sua trasversalità. Si descrivono protocollo ed esiti di una ricerca esplorativa, condotta nell’a.a. 2019-2020 con 197 docenti frequentanti il Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità dell’Università Mediterranea degli Studi di Reggio Calabria, avente per oggetto le credenze degli insegnanti specializzandi in relazione all’ambito dell’educazione motoria. La ricerca ha previsto la somministrazione di un questionario incentrato sulle rappresentazioni che i docenti hanno del corpo inteso come mediatore inclusivo. I risultati mostrano il bisogno di valorizzare, nei corsi di formazione universitari specializzanti, l’utilizzo del corpo come mediatore inclusivo, potente facilitatore che amplifica l’accessibilità e la partecipazione.
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