Attive quotidianità: il diritto dei bambini al movimento
DOI:
https://doi.org/10.7346/-feis-XVII-03-19_02Abstract
Il contributo analizza le convenzioni, le carte, le dichiarazioni che tendono al riconoscimento del diritto al movimento dei bambini ed è ispirato da alcuni recenti documenti internazionali che hanno affrontato il tema del movimento con un approccio centrato sui diritti. Viene proposta una lettura del tema dei diritti basata sulle capabilities e, in minor misura, dei diritti inavvertiti da cui si evince quanto il diritto al movimento consenta possibilità di scelta nella quotidianità. Con un approccio fenomenologico supportato da dati di varie fonti, viene successivamente descritta la giornata di un bambino di otto anni letta dal punto di vista delle possibilità, o delle impossibilità, di fare esperienze di movimento. Tale scelta si basa su due fondamentali ragioni: evidenziare la complessità del fenomeno e l’importanza che le scelte degli adulti (genitori, parenti, insegnanti, allenatori, animatori) hanno nel promuovere o meno il movimento; mettere in luce la rilevanza in termini di diritti rispetto alle variabili geografiche e socioculturali che sottostanno alla possibilità di essere più o meno attivi nel corso della giornata. Le conclusioni riflettono sull’attuale stato del rispetto del diritto al movimento, sul fondamentale ruolo della scuola e lanciano alcune proposte di sperimentazione.
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