Pedagogia della cura e pensiero comunitario per una nuova democrazia cognitiva: Teorie del gioco e pratiche di potere
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XX-01-22_27Parole chiave:
Scuola, Architettura, Setting, Circle time, CuraAbstract
Il presente lavoro si configura come una riflessione sulla necessità di promuovere, sin dai primi anni di vita, percorsi educativi finalizzati alla cura – e alla formazione – del pensiero comunitario. A tale scopo viene messo in evidenza come il carattere ludiforme dell’esperienza educativa possa consentire all’alunno di “coltivare” il proprio potenziale neotenico. In un’ottica di ecosostenibilità, ci si chiede perciò in primo luogo quanto segue: è possibile educare, a partire dalla scuola, alla riflessione condivisa e al pensiero democratico? Che ruolo gioca in tale prospettiva il gioco? È possibile agire i dispositivi pedagogici a partire da una co-gestione consapevole dei relativi setting? E che nesso sussiste tra dinamiche di sviluppo, assetto disposizionale dei corpi e nuove forme di contatto? Si tratta di quesiti originari che situano il lavoro al confine tra diversi saperi, chiamando in causa non solo la pedagogia – e le teorie del gioco – ma anche l’architettura e l’ecologia.
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