Il riconoscimento della superdotazione tra vecchie prospettive e nuovi orizzonti

Autori

  • Nicolina Pastena

Abstract

L’uguaglianza rappresenta uno dei valori fondamentali della società democratica
e un diritto inalienabile per gli individui che ne fanno parte. Allo
stesso tempo, non si può non riconoscere, nell’uguaglianza, il diritto alla diversità che sancisce, incondizionatamente, il diritto di ognuno alla maturazione
consapevole della propria identità personale e sociale. Il sottile velo
che separa il concetto di normalità dal concetto di diversità dà, spesso, adito
a facili generalizzazioni e ad aprioristiche prese di posizione sul significato/
senso del termine diversità. La valutazione sociale della normalità scaturisce,
infatti, in maniera preponderante, da aspettative e giudizi di valore
socialmente percepiti dove, raramente, si inserisce il problema della superdotazione come particolare forma di diversità. L’importanza dell’influenza
ambientale e sociale nello sviluppo della superdotazione e del potenziamento
cognitivo è stato il motivo trainante dell’azione di Federica Mormando
e di Don Calogero La Placa che, seppur da diverse angolazioni prospettiche,
si sono battuti per il riconoscimento dei bambini superdotati e del
loro diritto ad essere opportunamente inseriti nei percorsi di
formazione/educazione.

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Pubblicato

2018-08-31

Come citare

Pastena, N. (2018). Il riconoscimento della superdotazione tra vecchie prospettive e nuovi orizzonti. Formazione & Insegnamento, 16(2 Suppl.), 333–340. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/3057

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