Flipped Inclusion, tra Complessità pandemiche ed ecosostenibilità didattica
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XIX-02-21_12Resumo
Il periodo da crisi pandemica ha evidenziato come nodo formativo emergenziale, già indagato nell’impianto teoretico del modello Flipped Inclusion in epoca pre-Covid Sars-2, il bisogno socio-psico-antrologico di arginare le complessità fenomenologico-emozionali. A tal proposito, risulta necessario un agire didattico tras-formativo, capace di trascendere mutismi dialogico- relazionali, per dare voce alla pluralità di alfabeti emozionali, attraverso pro- cessi educativi tensivo-inclusivi, maieutico-democratici. La Flipped Inclusion in sperimentazione all’Università di Salerno dal 2014, nasce come modello democratico di progettazione esistenziale (Margiotta, 2014) e gestione delle conflittualità, che ripercorre i principi inclusivi dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, per promuovere processi di consapevolezza emotiva, attraverso un’architettura macroprogettuale sistemica, ricorsiva me odulare. Dai dati emersi nella prima fase di sperimentazione, emerge l’interesse a proseguire la ricerca investendo nella didattica ecologico-emozional per fronteggiare le emergenziali fenomenologie da complessità Covid Sars- 2.
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