Didattica enattiva: cos’è e cosa può fare
Resumo
Il numero di alunni stranieri è in continuo aumento nelle nostre classi.Spesso le differenze interindividuali che essi presentano sono anche più rilevanti
di quelle interculturali. Ciò che li accomuna risulta essere troppo
spesso legato alle loro difficoltà: a causa di conoscenze limitate della lingua
o del sistema scolastico, di esperienze di vita drammatiche, di condizioni
economiche precarie nel paese di provenienza o in quello di accoglienza,
mostrano più frequentemente degli altri bambini situazioni di fragilità e disagio,
sia a livello emotivo-relazionale che scolastico. Ciò di cui questi bambini
necessitano è un percorso formativo che tenga conto delle particolarità
individuali di ognuno, senza porre sotto una luce di negatività le differenze.
La scuola è ormai un luogo multiculturale, in cui la diversità deve
rappresentare una parte fondante del sistema e non una minoranza problematica.
Un approccio che meglio di altri accoglie la diversità interpretandola
come fonte di ricchezza per la creazione condivisa di conoscenza è
l’approccio enattivo. Purtroppo l’accostamento tra enattivismo e didattica non è ancora stato studiato a fondo; lo scopo di questo elaborato è quindi di riassumere le caratteristiche essenziali di una didattica di matrice enattiva, per sottolineare come possa risultare utile indossare una “lente enattiva” nell’osservare le dinamiche di relazione e di apprendimento nelle nuove classi multietniche.
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Copyright (c) 2013 Francesca Coin
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