Una paura che ti stringe il cuore. Educazione e paura nelle favole per bambini
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XVII-03-19_27Resumo
Questo articolo prende spunto dalle osservazioni sistematiche di cinque anni di lavoro con le fiabe classiche nella scuola materna della provincia ferrarese. Non è una ricerca di carattere sperimentale, è la riflessione, supportata da una ricerca bibliografica, sulla mia esperienza di lavoro con le insegnanti della scuola dell’infanzia. Si è teorizzato che la lettura guidata di tale narrativa possa favorire, nei più piccoli, processi di consapevolezza emozionale e, con il riconoscimento dell’altrui emotività, la progressiva emancipazione dal proprio egocentrismo. Tale fine è particolarmente importante in una fase d’età durante la quale la competenza linguistica e semantica è ancora insufficiente a descrivere la complessità di emozioni e sentimenti, soprattutto quelli che ineriscono alla paura. Alla lettura drammatizzata delle fiabe è seguita un’attività di analisi attraverso il disegno e la discussione, con la conseguente verbalizzazione dei bambini stessi. Infine, la discussione con le inseganti e le successive riflessioni. La cornice epistemologica fa riferimento ad una pedagogia interpre- tativa e l’approccio metodologico, di impianto qualitativo, si basa sull’osservazione partecipata. Lo scopo è quello di fornire una griglia di interpretazione agli insegnanti della scuola dell’infanzia per aiutarli a decifrare i timori dei bambini e ad avviare, con loro, processi di coscientizzazione emozionale. A questo fine, si sono prese in esame alcune fiabe classiche.
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