L’anticipazione: tra poetica e pragmatica dell’azione

Autori

  • Ines Giunta

DOI:

https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-01-20_09

Abstract

La pervasività delle tecnologie non è una qualità che attiene solo alle dimensioni della diffusione, della intercettazione dei bisogni e della penetrazione in ogni attività umana: essa interviene, si àncora e produce effetti sui meccanismi interni dell’anticipazione, dispositivi neurali della costruzione degli “scenari futuri” considerati strategici ai fini dei processi decisionali. Individuato come il più importante tra i principi semplessi e riconosciuto dall’OECD 2030 quale elemento imprescindibile dell’apprendimento secondo il ciclo AAR (Anticipazione Azione Riflessione), l’anticipazione attinge, infatti, alle esperienze, anche mediali, conservate nella memoria, alla luce delle quali valuta i dati del presente e formula previsioni per il futuro. E’, dunque, questo viaggio mentale tra passato e futuro che spinge nella direzione di una rilettura dell’esperienza della temporalità in chiave fenomenologica e assegna alla pedagogia i compiti di coltivare la memoria e di esercitare lo sguardo, nella consapevolezza che regarder il passato comporti sempre anche la ripresa o il rinnovarsi di quanto è stato ricordato e che lo sguardo [regard] includa in sé l’idea di riguardo [egard] e inviti perciò sempre chi guarda a un impegno più profondo.

##submission.downloads##

Pubblicato

2020-03-31

Come citare

Giunta, I. (2020). L’anticipazione: tra poetica e pragmatica dell’azione. Formazione & Insegnamento, 18(1 Tome I), 92–106. https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-01-20_09