La formazione in servizio degli insegnanti rispetto le tematiche della plusdotazione
Abstract
I pregiudizi sulla plusdotazione, come per esempio credere che i bambini
con plusdotazione (gifted children) non necessitino di particolare attenzione
da parte dell’insegnante (Zanetti, 2016), possono influenzare la didattica.
Progettare percorsi di formazione sulla plusdotazione significa approfondire
tali tematiche e co-costruire con gli insegnanti delle attività inclusive
per la classe, anche attraverso dei tutoraggi. Allo stesso tempo, il formatore,
oltre a supportare i docenti, può capire meglio le percezioni degli
insegnanti e, a partire da quest’ultime, ri-progettare un nuovo percorso, in
qualità di professionista riflessivo (Schön, 1983). Dalle nostre esperienze,
emerge la questione dell’“etichetta” di plusdotazione, dicitura messa in discussione
da alcune insegnanti, in quanto essa non sembra corrispondere
agli atteggiamenti attesi da un alunno o una alunna con plusdotazione. Anche
la dimensione affettiva della relazione educativa sembra giocare un
ruolo importante nella formazione: i sensi di colpa che prova un’insegnante
nel fornire attività pensate per una alunna con plusdotazione, temendo di
trascurare chi, secondo lei, è maggiormente in difficoltà, sembra ostacolare
una piena inclusione.
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