Educazione motoria nella scuola primaria: Quali competenze per il docente?
DOI:
https://doi.org/10.7346/-feis-XVII-03-19_04Resumen
In letteratura sono molte le evidenze che attestano l’importanza di una adeguata attività motoria nel periodo evolutivo dai 6 agli 11 anni proposta da insegnanti specialisti nel contesto della scuola primaria. Gli effetti di tale pratica costante, abitudinaria e rivolta a tutti i bambini possono essere ricondotti a tre ambiti principali: quello orientato alla prevenzione di alcune situazioni patologiche oggi particolarmente ricorrenti, un secondo che prende in esame lo stato di forma e di benessere del bambino, e infine quello che studia l’apporto del movimento nel processo di maturazione del sistema cognitivo con i suoi risvolti sugli apprendimenti scolastici e sull’autocontrollo. Al fine di offrire un supporto all’educazione motoria nel sistema scolastico da quindici anni a oggi e nelle più importanti regioni italiane si sono attuati alcuni progetti. Finanziati principalmente dagli enti locali (Stato, Regione, Comuni), supportati dal CONI per gli aspetti amministrativi, coordinati e monitorati dalle università, sono stati attuati con l’affiancamento al maestro generalista del laureato in scienze motorie durante le ore di educazione motoria. Queste positive sperimentazioni hanno convinto il Ministero della pubblica istruzione, dell’università e della ricerca a proporre una legge che attiva la nuova figura del laureato in scienze motorie all’interno della scuola primaria. Questo studio avvia il dibattito sulle competenze legate alla nuova professionalità.
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