La scoperta del talento. Il potenziale formativo di sviluppo per la cittadinanza dell’allievo con disabilità
Abstract
In Italia, dal 1977, le classi differenziali e quasi tutte le scuole speciali sono state cancellate; da oltre 30 anni i bambini e i ragazzi con disabilità certificata frequentano le scuole comuni. Gli allievi seguono un piano educativo individualizzato, per lo più privo di collegamenti con i curricoli della classe. Siamo di fronte ad un doppio rischio di esclusione (questa volta istituzionalizzata):l’esclusione sociale dell’allievo disabile e l’esclusione professionale del docente di sostegno.
Come promuovere l’inclusione didattica? Bisogna partire da ciò che vale per l’allievo, da ciò che per lui ha senso; non da ciò che è eccezionale rispetto agli altri, ma da ciò che lui fa bene e gli piace fare bene. Si parte dal talento perché è presente in tutti, non dalla genialità che è appannaggio di pochissimi.
Con una attività di ricerca-azione “Scoperta e valorizzazione didattica del talento”, oltre 2500 insegnanti secondari hanno cercato il potenziale formativo di sviluppo esistenziale nel ragazzo che essi seguivano nel tirocinio.
Con questo articolo si avvia un ampio lavoro di analisi dei dati, con due interrogativi:
1) Chi sono, come e dove si collocano gli studenti disabili oggi? 2) In quali ambiti, situazioni e contesti si manifesta il talento?
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