Compiti autentici o prove di realtà?

Autori

  • Fiorino Tessaro

Abstract

Quando ormai la valutazione tradizionale segna tutti i suoi limiti di focus sulla riproduzione del sapere (ciò che si sa perché lo si è studiato), con seguente discrepanza tra performance e competenze reali, la valutazione autentica non solo mostra “ciò che si sa”, ma anche “ciò che si sa fare con ciò che si sa”, è pertanto fondamentale per la costruzione del profilo formativo:
Essa affonda le radici nella conoscenza situata del costruttivismo, con particolare accezione di costruttivismo sociale e nell’apprendimento significativo di Ausubel. Il contributo esamina le pratiche di valutazione fondate su compiti autentici o prove di realtà, a partire da una rinnovata considerazione del valore dell’apprendimento, per promuovere processi di valutazione
non discriminatori a supporto di percorsi di qualificazione e di rafforzamento delle pratiche, con focus sui paradigmi di valore, compiti autentici e problemi in situazione, indicando, alla ricerca, la necessità di avvio di un dialogo generativo tra criteri co-valutativi e standard certificativi.

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Pubblicato

2014-09-30

Come citare

Tessaro, F. (2014). Compiti autentici o prove di realtà?. Formazione & Insegnamento, 12(3), 77–88. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1119

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