L’altra faccia della medaglia. L’agonismo secondo la prospettiva della pedagogia dello sport
Resumo
Il senso comune attribuisce all’agonismo un’esclusività di appartenenza all’ambito sportivo, complici anche i tradizionali ambiti dell’educazione fisica che ne hanno proposto una visione essenzialmente tecnicistica, facendone emergere un significato per lo più legato alla qualità delle attività praticate dai soggetti. Anche in ambito biomedico la differenza tra l’agonismo e il non-agonismo viene considerata come fondamentale per indicare ai soggetti quale e quanta attività motoria o sportiva poter praticare, laddove le attività sportive non-agonistiche non prevedano proprio il raggiungimento di obiettivi sportivi di una certa levatura. Dal punto di vista della pedagogia dello sport, ci si domanda se sia ancora corretto parlare di agonismo solamente in quegli ambiti volti al conseguimento di elevati livelli di prestazione sportiva, laddove una visione culturalista dello stato agonale ci suggerisca, piuttosto, che l’agonismo è da intendere proprio nei termini di un comportamento presente in tutti quegli ambiti della vita in cui si intende ottenere stima e consenso sociale, dunque non solamente sportivi. A partire da questa prospettiva, il contributo propone un rinnovato modo di intendere l’agonismo in ambito sportivo, alla luce del rapporto che intercorre tra sport, educazione e valori.
È attraverso un processo di ri-significazione di questo tipo che l’agonismo può
divenire una condizione di educabilità alla base dello sport per tutti.
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