La performance analysis: applicazioni e futuri possibili nelle scienze motorie e sportive

Abstract

L’acquisizione di dati per accedere alla conoscenza ha una storia antica. L’ar-ticolo ne ripercorre le tappe fondamentali partendo dalla visione filosofica di Aristotele, passando per Galeno e Leonardo fino agli studi di Bernstein e Reep. Per arrivare, oggi, alla possibilità di definire la Performance Analysis (PA) come una metodologia di rilevamento oggettivo di dati che consente di spiegare, in modo accurato e preciso, l’evoluzione dinamica e storica di un fenomeno. I campi di applicazione della PA sono prevalentemente legati sia allo studio della prestazione sportiva individuale, di gruppo o di squadra anche Paralimpica, sia all’analisi delle variabili ambientali e personali dei di-pendenti e dei gruppi di lavoro in ambito professionale o aziendale. Recentemente viene utilizzata anche per studiare i comportamenti in ambito educativo e adattivo, nonché in ambito sanitario per la definizione di standard di osservazione della persona in chiave preventiva e riabilitativa. Ma è possibile applicare una scienza esatta a queste attività o, per quanto frutto di attenta pianificazione, le stesse daranno risultati determinati da fattori non calcolabili, intangibili? Al momento appare chiaro che la specificità delle competenze personali può garantire la possibilità di utilizzare dati oggettivi derivati da situazioni di tipo qualitativo anche con caratteristiche molto complesse, purché si utilizzino modalità di osservazione organizzate e sistematiche. Focalizzando l’attenzione alle Scienze motorie e sportive, il futuro sembra delineare l’emersione di nuove categorie professionali di esperti, definiti analisti della prestazione. Per questi specialisti si aprono spazi occupazionali negli ambiti delle attività motorie giovanili e per la terza età, dello sport e dello sport Paralimpico, nonché della didattica e della formazione.