Riflessioni sulla natura socio-costruttiva della matematica: implicazioni pedagogico-didattiche
Abstract
L’educazione matematica coinvolge una vasta gamma di oggetti, azioni, attività
e strumenti propri della disciplina, ma costruiti in un contesto sociopedagogico.
In queste pagine si intende abbozzare l’ipotesi che ogni dialogo
produttivo tra teoria e pratica che si voglia sostenere nell’ambito specifico
dell’educazione matematica deve svolgersi nella dialettica tra il contesto
concreto e l’astrazione contestualizzata. Riteniamo che il contesto
deve svolgere un ruolo fondamentale, perché deve collegare diversi punti
di vista, che si basano su diverse attività professionali, e offre la creazione
di connessioni referenziali con significati e aspetti particolari ancorché
comparabili. Il questo senso il requisito che l’insegnante deve poter avere
è quello di essere sempre pronto ad esplorare i rapporti concepibili tra la
complessità di una situazione concreta esemplare e la sua destinazione. La
nuova conoscenza non può essere semplicemente “donata” agli studenti,
ciò la rende gravemente inattivabile. L’insegnante, per favorire i processi di
generatività e di attivazione deve essere a conoscenza del modo in cui gli
studenti stanno cercando di ricostruire il significato dei segni e delle operazioni
che egli ha presentato. Ciò non soltanto su un piano di processualità
psicologica, bensì come attivazione agita in un orizzonte socio-culturale.
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