Ricerca educativa, apprendimenti e medialità alla prova dell'evoluzione metodologica
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XIX-01-21_03Resumo
La realtà complessa ci suggerisce di rivedere molti aspetti delle questioni epistemologiche e metodologiche relative alla ricerca educativa e alla didattica. La connessione tra contenuti e competenze a) disciplinari, b) di ricerca e c) mediali, sia a scuola che in ambito universitario, rappresenta la via per legare forme e sostanze dell’opera apprenditiva ed epistemica di un’intera generazione di adolescenti, che dovranno perseguire risultati significativi per affrontare le nuove versioni del mondo del lavoro. Pertanto, occorre far dialogare i tre fattori per creare le condizioni di nuovi nessi e differenti capacità osservative, grazie all’intreccio tra i nuovi metodi della ricerca e le varie soluzioni didattiche possibili. Noi pensiamo che tale sodalizio potrebbe restituire, a ricercatori, docenti e studenti, un atteggiamento di maggior attenzione alla realtà bio-digitale e al cambiamento in riferimento a condotte, modelli mentali, apprendimenti e visioni del futuro, aspetti che la “questione Covid” ha fatto emergere prepotentemente. Un approccio variabile e flessibile, portatore di un legame solido tra progettualità, processo d’apprendimento, sviluppo di competenze e valutazione, potrebbe sviluppare un dialogo più motivante in relazione alla necessità di contrastare gli “automatismi nella progettualità della ricerca, negli apprendimenti e nei mondi mediali, grazie a un consapevole "disegno trasformativo" dell'intera comunità educante.
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