La complessità della relazione emozione-ragione
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-01-20_02Resumo
In questo contributo teorico discuto un rapporto problematico: quello fra ragione, cognizione, conoscenza, intelligenza, da un lato, e affetti, sentimenti, passioni, emozioni, dall’altro. La lettura disgiuntiva di questa relazione, che ha una lunga tradizione filosofica e che si è radicata in profondità nella nostra cultura e nelle nostre modalità di pensiero, ha avuto influenze significative in ambito educativo. Il passaggio dal piano della disgiunzione a quello della connessione, in una prospettiva di ampliamento della complessità pedagogica, può favorire una progettualità educativa attenta anche alla dimensione etico-relazionale. L’analisi della teoria stoica delle passioni (nello specifico, quella di Crisippo) può illuminare le connessioni fra le varie dimensioni: emotiva, cognitiva, etica. Propongo quindi di tracciare un parallelismo fra il modello stoico e il nesso fra esperienza e pensiero riflessivo che John Dewey ha posto al centro della propria filosofia dell’educazione. In conclusione, cerco di mostrare quali potrebbero essere le condizioni minime necessarie per affrontare, in termini operativi, una prospettiva formativa che voglia promuovere l’esercizio di un pensiero critico, razionale ed eticamente orientato sulle esperienze emotive.
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