Quando l’apprendimento si fa green: spazi aperti di educazione ed inclusione sociale
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XX-01-22_38Parole chiave:
Connessione con la natura, Educazione all'aperto, Educazione ambientale, orto didattico, educazione inclusivaAbstract
L’attuale generazione di giovani vive un’adolescenza “orfana” della natura. I giovani riferiscono di trascorrere sempre meno tempo all’aperto, per mancanza di tempo e spazi dedicati ad attività scolastiche ricreative e per l’impossibilità da parte dei genitori di impegnarsi in momenti di svago da vivere insieme all’aria aperta. Queste circostanze indicano di fatto un ridotto riconoscimento del valore educativo attribuito alle esperienze vissute in natura da parte degli adulti, con importanti ricadute sulla strutturazione di convinzioni e percezioni relative al rapporto con l’ambiente naturale. La combinazione di tale disattenzione ai problemi dell’ambiente e a quanto possa essere significativo apprendere dalla natura, espone i più giovani a un cosiddetto “deficit ambientale”. L’obiettivo principale di questo studio è, pertanto, valutare l’efficacia di programmi educativi incentrati sulla valorizzazione di approcci educativo-didattici che sfruttano l’apprendimento del fare, sul livello di connessione con la natura percepito dai più giovani e come da questo sia possibile ipotizzare cambiamenti in repertori di comportamento disfunzionali in riferimento alla salvaguardia dell’ambiente.
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