L’accompagnamento come postura professionale al crocevia fra interessi di ricerca e bisogni di formazione
Abstract
Le critiche circa lo scarso impatto della ricerca sui processi educativi hanno indotto a rimettere in discussione i tradizionali dispositivi d’indagine centrati sulla posizione esterna del ricercatore. Il mito dell’oggettività è stato progressivamente sostituito dal riconoscimento dell’interosoggettività e ad una interpretazione riduttiva della validità se ne è affiancata una più ampia tesa a considerare, oltre alla dimensione tecnica, quella ecologica. Anche la formazione, rivolta a quanti operano nei contesti professionali ha mostrato una scarsa ricaduta sui contesti quando adotta format tradizionali che faticano ad intercettare i bisogni reali sia dei professionisti sia delle organizzazioni. Queste evidenze hanno ingenerato un generale ripensamento della progettazione formativa imperniato sul riconoscimento dei principii già da tempo messi in luce nel campo della formazione degli adulti. La revisione interna alle pratiche del fare ricerca e a quelle del fare formazione ha indotto a riflettere e problematizzare la distinzione rigida fra luoghi e logiche della ricerca e della formazione. In tale prospettiva, il paper approfondisce l’accompagnamento come postura professionale che qualifica e specifica il profilo del ricercatore in ambito educativo e formativo.
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