Apprendimento narrativo in attività di coding: differenze di genere nella scuola di primo grado

Autori

  • Paolo Tosato Pensa MultiMedia Editore
  • Monica Banzato

Abstract

La comunità scientifica a livello internazionale esprime da tempo preoccupazione sulla questione delle differenze di genere in quanto le donne continuano ad essere sottorappresentate nel settore tecnologico (OCDE 2015). Da diversi ricerche emerge (European Schoolnet, 2013; Bandura, 1977, Pajares, & Schunk, 2001a, b) che le ragazze perdono il loro interesse durante il periodo adolescenziale, momento decisivo nella scelta degli studi superiori,
in quanto si registra un declino di self-efficacy e di interesse per l’ambito scientifico.
Tale questione risulta cruciale, data la recente Riforma Educativa che prevede l’introduzione del Computational Thinking in tutta la filiera formativa. Pertanto, lo scopo di questo lavoro è di indagare le differenze di genere sulle credenze di self-efficacy e del coinvolgimento percepito in un laboratorio di programmazione, rivolto ad adolescenti tra i 10 e 12 anni, progettato su metodi didattici narrativi. L’obiettivo è di verificare come e quanto tale strategia di apprendimento possa coinvolgere le/gli adolescenti. Sebbene si
tratti di uno studio esplorativo, le implicazioni emerse mostrano il potenziale ruolo delle attività narrative come “ponti cognitivi” per coinvolgere e migliorare la self efficacy e il coinvolgimento delle ragazze in attività di programmazione.

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Pubblicato

2017-03-31

Come citare

Tosato, P., & Banzato, M. (2017). Apprendimento narrativo in attività di coding: differenze di genere nella scuola di primo grado. Formazione & Insegnamento, 15(1), 339–354. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/2185