Embodied Education al centro di un nuovo paradigma: un contributo da arte e teatro per un interfaccia multimodale

Autori

  • Nazario Zambaldi

Abstract

All’interno del paradigma comunemente definito embodied theory l’articolo muove da una ricerca che approfondisce l’apporto dei linguaggi artistico e teatrale dove incontrano le neuroscienze, a partire dalla scoperta dei neuroni mirror (Gallese, Rizzolatti, 1996), quando individuano nell’embodied simulation la base motoria e intenzionale dell’apprendimento.
L’Embodied Simulation ci dice che alla base della comprensione del mondo
ci sono la rappresentazione dello scopo e il coinvolgimento senso-motorio, attivazione e base intenzionale dell’apprendimento, che arte e teatro esprimono attraverso strumenti pre-linguistici: immagini e azioni. Negli ultimi anni le scienze dell’educazione e le scienze cognitive stanno sempre più intensificando i loro rapporti (Fischer, Daniel, Immordino-Yang, Stern, Battro, Koizumi, 2007) fino a parlare di un’unica scienza MBE, Mind Brain Education science (Tokuhama -Espinoza, 2010). Il campo comune riguarda i classici temi dell’apprendimento – memoria, attenzione, linguaggio – ma anche i temi della coscienza e del corpo. Il paradigma di ricerca teorica ed empirica nato alla fine del ventesimo secolo che si sta oggi affermando nelle scienze della cognizione sta provocando
lo spostamento degli interessi di ricerca dallo studio della mente in quanto tale
allo studio della mente ecologica, ovvero una mente ontologicamente interdipendente tra corpo e ambiente: il focus è sulla concatenazione mente-corpo-ambiente, la mente
estesa.

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Pubblicato

2016-11-12

Come citare

Zambaldi, N. (2016). Embodied Education al centro di un nuovo paradigma: un contributo da arte e teatro per un interfaccia multimodale. Formazione & Insegnamento, 14(2), 333–340. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1852