Analisi di una pratica di insegnamento: il dettato nelle classi prime della Scuola Primaria

Autori

  • Elisa Farina

Abstract

Mai come oggi i continui cambiamenti sociali e culturali chiedono alla pedagogia di muoversi in una direzione in cui teoria e prassi siano in stretta relazione, nell’ottica di avviare ricerche capaci di affrontare i «problemi viventi» che coinvolgono le agenzie formative.
Proprio per evitare i rischi di uno scollamento tra teoria e prassi la ricerca qui presentata – ancora in fieri – si pone come obiettivo quello di osservare, descrivere e analizzare la pratica del dettato in tredici classi prime della Scuola Primaria. Tale pratica di insegnamento, ancora molto diffusa nonostante la sua assenza
dalle più recenti Indicazioni Ministeriali, richiede di essere maggiormente investigata: perché le insegnanti dettano? È ancora utile il dettato in una società dove molti alunni giungono a scuola già alfabetizzati o parlano lingue in cui il rapporto fonema-grafema non è così diretto come nella lingua italiana?
Partendo dalle ricerche psicogenetiche di Emilia Ferreiro relative all’acquisizione della lingua scritta, il presente lavoro si propone di comprendere non solo le ragioni che spingono le insegnanti a utilizzare il dettato, ma anche la ricaduta che tale pratica può avere nel processo di acquisizione della lingua scritta.

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Pubblicato

2015-01-12

Come citare

Farina, E. (2015). Analisi di una pratica di insegnamento: il dettato nelle classi prime della Scuola Primaria. Formazione & Insegnamento, 9(1), 219–226. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1154