Pedagogia e neuroscienze cognitive in dialogo. L’esempio dell’esperienza corporea
Resumen
Negli ultimi anni le scienze dell’educazione e le scienze cognitive stanno rapidamente allargando i confini della loro collaborazione (Fischer, Daniel, Immordino-Yang, Stern, Battro, Koizumi 2007) non solo per quanto riguarda i classici temi dell’apprendimento, della memoria, dell’attenzione e del linguaggio ma anche per quanto riguarda i temi della coscienza e del corpo. Il paradigma di ricercateorica ed empirica nato vent’anni fa e che si sta oggi affermando nelle scienze della cognizione, infatti, sta provocando lo spostando degli interessi di ricerca dallo studio della mente in quanto tale allo studio della mente ecologica, ovvero della mente ontologicamente interdipendente dal corpo e dall’ambiente: a questo riguardo si parla della questione mente-corpo-ambiente. Ciò sta avvenendo in varie forme; una delle principali prevede, in maniera abbastanza
sorprendente, la connessione dell’ampia e solida tradizione del pensiero fenomenologico con le scienze neurocognitive attraverso un focus speciale ma non esclusivo proprio sul ruolo del corpo nel processo di costituzione e sviluppo della cognizione e dell’identità (Capuccio 2006; Gallagher 2005). Tale paradigma è comunemente definito embodied theory. Nel presente articolo verrà discussa la pratica della meditazione – in particolare la mindfulness meditation – quale ottimo esempio di pratica inerente l’educazione esperienziale che può essere fatta oggetto di ricerca scientifica e di applicazioni pratiche in campo educativo a partire dalla prospettiva embodied.
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