Dal programma Education and Training 2020 (ET 2020) un benchmark da riconsiderare. La dispersione scolastica. Riflessioni teoriche e risultati di un’indagine
Resumo
Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 ha riconosciuto l’importanza di mettere a punto strategie volte a fronteggiare le sfide legate alla globalizzazione e al passaggio ad una economia basata sulla conoscenza ma anche sulla sostenibilità e l’inclusione sociale. Tra i benchmark definiti a Lisbona per il 2010 quello in cui si stabilisce che la quota dell’abbandono scolastico deve essere inferiore al 10%, è stato riproposto dal programma Educationand Training 2020 (ET 2020) in quanto ancora fortemente disatteso. L’Italia presenta, rispetto a tale problema, dimensioni più rilevanti rispetto agli altri Paesi europei e vede picchi preoccupanti soprattutto nelle regioni meridionali. Gli ultimi dati Istat attestano che il 18,8 per cento dei giovani 18-24enni (early school leavers) abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore o una qualifica professionale (la media europea
è pari al 14,1 per cento) cosa questa che fa si che la distanza dell’Italia dagli obiettivi di Europa 2020 si presenti molto più elevata rispetto agli altri Paesi. Questo lavoro presenta sia le linee di sviluppo della riflessione teorica in questo campo, sia i risultati di una ricerca intesa a far luce su quelli che possono essere gli elementi di innovazione dal punto di vista formativo e di promozione della persona nella prevenzione ed intervento sia a livello scolastico che sociale ed educativo.
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