Lingua italiana L2 e DSA: un’identificazione complessa tra diagnosi precoce e gestione multidisciplinare

Autores

  • Chiara Gasperini

Resumo

In seguito alla promulgazione della legge 170/2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” la scuola italiana ha regolato la prassi didattica nei confronti degli alunni con Dsa. Questo ha portato ad una maggiore attenzione alle loro specificità ed ai loro bisogni di apprendimento verso la loro piena inclusione nel processo formativo.
Gli insegnanti sono chiamati ad essere parte attiva nella definizione
del processo inclusivo, a partire dalla segnalazione dei casi sospetti alle strutture sanitarie, dovendo poi costantemente monitorare le strategie didattiche messe in atto, in base al raggiungimento degli obiettivi. Negli ultimi decenni le scuole italiane hanno visto aumentare considerevolmente le iscrizioni di bambini per i quali l’italiano si configura come L2. Il contributo compie un’analisi della complessa e diversificata situazione di tutti quegli alunni che non parlando correttamente la lingua italiana dimostrano al contempo
difficoltà scolastiche e potrebbero presentare un Dsa. La scarsità di
ricerche e prassi operative condivise tra scuola e Servizi Sanitari pone la ne-cessità di indagare il fenomeno alla luce delle recenti ricerche e di evidenziarne la complessità e la specificità. Infatti, i dati che vedono i numerosi bambini di cittadinanza non italiana o bilingue spesso vittime degli insuccessi scolastici, mostrano la necessità di un maggiore dialogo tra la pedagogia interculturale e la pedagogia speciale al fine di creare contesti scolastici sempre più inclusivi.

Publicado

2013-03-03

Como Citar

Gasperini, C. (2013). Lingua italiana L2 e DSA: un’identificazione complessa tra diagnosi precoce e gestione multidisciplinare. Formazione & Insegnamento, 11(1 Suppl.), 103–110. Recuperado de https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/625