Istruzione e ri-educazione: quale ruolo per la scuola in carcere?

Autori

  • Cristiana Cardinali
  • Rodolfo Craia

Abstract

I sistemi scuola e carcere hanno alcune, sostanziali, dirette correlazioni, prescritte non solo dai rispettivi ruoli istituzionali inseriti nel sistema sociale del paese ma anche (e soprattutto) per i principi fondanti che ne ispirano l’azione pedagogica e (ri)educativa. Questa riflessione sugli obiettivi educativi e sociali che il sistema scuola-carcere dovrebbe/potrebbe realizzare, supera la mera considerazione del carcere come luogo di contenimento e punizione e della scuola come “obbligo”, proponendo invece un’idea di scaffolding reciproco
tra tutti gli interagenti per una presa in carico condivisa, analizzando l’argomento partendo dall’interno del carcere verso l’esterno delle mura. Tra le attività finalizzate al reinserimento sociale delle persone detenute, l’istruzione appare perciò come uno degli elementi fondamentali del trattamento penitenziario, oltre a rappresentare uno degli strumenti indispensabili
per sostenere quel percorso di crescita e maturazione personale in grado di
sostenere l’abbandono dei disvalori devianti per un positivo reinserimento sociale. Alla luce della specificità dei percorsi scolastici nelle carceri sancita dalla recente normativa, il presente articolo contribuisce all’analisi della situazione esistente riportando modelli operativi e progettuali sperimentati presso un penitenziario di una provincia italiana.

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Pubblicato

2016-11-12

Come citare

Cardinali, C., & Craia, R. (2016). Istruzione e ri-educazione: quale ruolo per la scuola in carcere?. Formazione & Insegnamento, 14(2), 127–142. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1836