Lo sport come progetto di vita

Autori

  • Ario Federici
  • Giovanna Troiano
  • Manuela Valentini

Abstract

Nel rugby, come nella vita, si corre verso la meta: tutta la nostra vita tende a una meta.
Questa ricerca è faticosa, richiede lotta e impegno; l’importante è non correre da soli.
Lo sport è stato spesso utilizzato come metafora della vita ed effettivamente, proprio sulla base di un quadro normativo presentato dal Miur, è possibile evidenziare l’importanza dell’attività motoria nella scuola in un’ottica di integrazione, interdisciplinarità e trasversalità. Le attività motorie e sportive favoriscono il corretto sviluppo fisiologico, morfologico, emotivo, cognitivo e socio-relazionale della persona muovendo l’acquisizione di corretti stili di vita ed una competizione sana nel rispetto del compagno.
Fondamentale è l’azione delle agenzie educative, le quali, in collaborazione tra loro, dovrebbero mirare allo sviluppo di una cultura dell’apprendimento reciproco che produca significati, una cultura dell’integrazione che esige una nuova comunicabilità. L’attenzione può rivolgersi ad uno sport che è amicizia, cultura, collaborazione, spettacolo, ma soprattutto fair play: il rugby. Il progetto di promozione rugbystica può essere un’occasione per tutti gli alunni; è un gioco sportivo poco conosciuto che si apprende facilmente, è una novità e come tale piace agli alunni. Il rugby migliora lo sviluppo sia delle capacità coordinative che di quelle condizionali, basando tutto sul contatto, infine è uno sport che non può fare a meno di alcuni valori fondamentali tra cui il rispettodella regola e  dell’avversario*.

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Pubblicato

2014-12-31

Come citare

Federici, A., Troiano, G., & Valentini, M. (2014). Lo sport come progetto di vita. Formazione & Insegnamento, 12(4), 255–272. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/1626