Di-segno In-segno. Il disegno come arto-graphic literacy per espandere e documentare il potenziale umano
DOI:
https://doi.org/10.7346/-fei-XVIII-01-20_37Abstract
Tra le pratiche che l’uomo può utilizzare per la sua formazione, come cura di sé e del suo mondo, sicuramente lettura e scrittura rappresentano quelle essenziali ma non le uniche. Il presente contributo introduce, tematizza e problematizza un’ulteriore via per la conoscenza, rappresentazione del pensiero e delle emozioni: il disegno, troppo spesso arginato al mondo dell’infanzia. L’attività del disegnare, o competenza arto-grafica, intesa come pratica umana con una funzione epistemica, deve essere sottratta alla cultura del disegnare riferibile a una professionalità tecnica e artistica o a un talento non educabile. La recente letteratura infatti esplora le dimensioni processuali del disegno, descrive le attività neurocognitive da esso sviluppate e, infine, documenta il disegnare come risorsa educativa, finalizzata all’osservazione e comprensione di sé, del mondo e dell’altro. Così compresa l’esperienza del disegnare può essere riscoperta nella qualità di memoria arto-grafica di un mondo educativo, come documentato nel progetto Di-segno In-segno, reinventata come drawing-to-learn/drawing-to-teach o ancora come metodo di ricerca educativa in grado di amplificare la possibilità di conoscere ciò che storicamente, o nella contemporaneità, può restituire forma e significato alle esperienze educative.
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