Neuroscienze cognitive, lettura dei testi letterari ed educazione emotiva
Abstract
“Le tre funzioni fondamentali del cervello che legge sono il riconoscimento di configurazioni, la progettazione di strategie e la percezione di sentimenti” (Wolf, 2007). Quando leggiamo un’opera di fantasia, ci aspettiamo di sperimentare un’emozione (Johnson Laird, Oatley, 2008) e “la letteratura è probabilmente la prima dimora delle intelligenze emotive” (Mayer, Salovey, 1997). Inconformità con questi assunti, il presente articolo esamina la relazione tra le neuroscienze cognitive e la lettura dell’opera letteraria, per verificare se il testo può essere utilizzato nel campo dell’educazione emotiva. Le interazioni, basate sull’attività del cervello, tra il testo e il lettore come uno “sperimentatore immerso”
(Zwaan, 2004) e dunque anche i processi di comprensione saranno analizzati sinteticamente alla luce della ricerca recente che si serve di neuroimmagini.
In particolare si indagherà sul modo in cui emozione, metafora e immaginazione mentale sono connesse all’interno del processo di interpretazione. Nell’analisi sono pure coinvolti l’approccio cognitivo dell’incorporazione e lo stato emotivo dell’empatia, dato che il loro ruolo neurocognitivo ci permette di spiegare perché il testo letterario può diventare un utile strumento per incrementare
la competenza emotiva degli studenti.
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