La consapevolezza del bisogno e la promozione del talento per una scuola inclusiva
Abstract
Porre al centro della riflessione didattico-educativa il bisogno significa voler andare alla ricerca di ciò che caratterizza l’umano. Nell’accezione di mancanza e parzialità, il sostantivo rimanda ad una condizione antropologica di incompiutezza che accomuna indistintamente ogni uomo: la persona non viene al mondo con una forma definita aprioristicamente, ma con un potenziale latente da scoprire nella quotidianità. La consapevolezza di essere insufficienti, invita l’uomo ad assumere su di sé la responsabilità di individuare un fine che possa attribuire un senso ed una missione all’esistenza.
L’originalità che identifica la persona è strettamente correlabile alle opportunità esperienziali che gli vengono offerte: in questa prospettiva, l’educazione, intesa come prossimità e cura, incoraggia l’uomo a riconoscersi come soggetto tendente verso una pienezza raggiungibile entro un legame di reciprocità.
La scuola, assumendo su di sé il paradigma del bisogno come principio costituente ogni soggetto, deve offrire a tutti gli alunni eguali possibilità e risorse affinché in ciascuno si rendano evidenti capacità e competenze: tali peculiarità manifestano il valore della persona e permettono di costruire un orizzonte di significato entro il quale orientare la vita.
È sulla predisposizione di percorsi formativi volti a trasformare i doni individuali in abilità che si misura il grado effettivo dell’inclusione scolastica: una sfida alla quale la scuola è chiamata a rispondere con professionalità e competenza.
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