La riflessività nella progettazione educativa: verso una riconcettualizzazione delle routine

Autori

  • Antonella Nuzzaci

Abstract

Il contributo affronta il rapporto tra riflessività, progettazione educativa e cambiamento, illustrando il ruolo che le routine giocano all’interno della programmazione, intesa come controllo delle situazioni e delle condizioni didattiche, che prevede la gestione
dell’ "obiettivo-ostacolo”, della “traduzione operativa”
dell’insegnamento-apprendimento, della “contestualizzazione”
e della “verifica/valutazione”. La riflessività induce i professionisti dell’educazione a supportare concretamente l’azione didattica, a guardare “lucidamente” nelle proprie routine e nei propri spazi professionali affinché si possano “trattare” imprevisti e cambiamenti in maniera adeguata. “Programmare riflettendo” consente di raffinare la logica della pianificazione che rende più efficace il tempo dell’azione, l’assunzione di decisioni, la realizzazione di attività che motivano gli allievi e sviluppano in loro forme di partecipazione attiva, richiedendo la scansione di routine e sub-routine efficienti sul piano della definizione degli obiettivi, dell’elaborazione delle strategie e della predisposizione di tecniche di insegnamento e di attività di apprendimento, della strutturazione dell’apparato della valutazione e della regolazione, che conducano ad una co-progettazione trasformativa dei singoli attori in una comunità di apprendimento, che collegialmente riflette sui processi,
sui dispositivi e sugli ambienti adattandoli ai contesti e ai loro compiti funzionali.

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Pubblicato

2014-10-27

Come citare

Nuzzaci, A. (2014). La riflessività nella progettazione educativa: verso una riconcettualizzazione delle routine. GIORNALE ITALIANO DELLA RICERCA EDUCATIVA, (2-3), 59–75. Recuperato da https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sird/article/view/310

Fascicolo

Sezione

Ricerche