Rimini città aperta.
Nuove sfide per l’accoglienza: l’educazione in emergenza
DOI:
https://doi.org/10.7346/sipes-01-2023-21Abstract
L’Europa con il conflitto russo-ucraino è tornata ad essere teatro della guerra, mettendo in pericolo i diritti dell’infanzia e causando fughe disperate di donne e bambini. L’emergenza umanitaria ha scosso la coscienza civica anche dell’Italia, sollecitando la vocazione alla solidarietà di diverse città che, dinnanzi alle sfide poste dall’ennesima guerra, hanno generato alleanze con gli attori locali per accogliere i minori ucraini grazie a svariati progetti educativi. A Rimini, città e cittadinanza si sono mosse collettivamente nei luoghi significativi della resistenza e di educazione alla cooperazione che, nati durante la seconda guerra mondiale, sono diventati spazi di educazione alla pace per un’inclusione interculturale. Attraverso un breve percorso di ricerca qualitativa, si è cercato di riflettere insieme agli attori chiave sui punti di forza e sulle criticità dell’esperienza realizzata, da cui sono emerse sia le complessità dell’educare in situazioni di emergenza, sia la necessità di individuare traiettorie innovative capaci di orientare risposte efficaci.