Difficoltà di apprendimento di preadolescenti e adolescenti out-of-home care: implicazioni per la scuola, sfide per la ricerca e nuove direzioni formative
DOI:
https://doi.org/10.7346/sird-022022-p49Parole chiave:
scholastic failure, scholastic difficulties, protective factors, out-of-home care, educatorsAbstract
Gli studi sulle Adverse Childhood Experiences (ACE) si sono moltiplicati nei diversi Paesi, consentendo di individuarne gli effetti, a breve e a lungo termine, sulle traiettorie di vita dei minori che le hanno sperimentate. Particolare attenzione è stata dedicata agli effetti negativi di tali traumi sull’integrazione scolastica e sull’apprendimento. La ricerca internazionale ha attestato da tempo in modo consistente e con convergenze in diversi Paesi, la presenza di difficoltà di apprendimento tra i minori che hanno trascorso, prima dell’accoglienza, un periodo di tempo in contesti con numerosi fattori di rischio. Studiare il fenomeno anche nei nostri contesti, specie con uno sguardo attento a rilevare i fattori protettivi, risulta importante per realizzare interventi educativi adeguati a prevenire o a contrastare le difficoltà di minori Out-of-Home Care. Nel presente contributo, presentiamo un’indagine realizzata nel Comune di Torino negli anni 2021-22, con un campione di 111 ragazzi (dai 10 ai 17 anni), in parte in affidamento e in parte accolti in struttura, volta non solo a descrivere il fenomeno, ma anche a rilevare specifici ambiti di miglioramento del sistema di cura. La ricerca approfondisce infatti anche le strategie di supporto utilizzate dagli educatori per far fronte a tali difficoltà. Gli esiti dell’indagine presentano implicazioni educative rilevanti, per il lavoro e per la formazione delle figure professionali coinvolte nel processo di cura e sostegno, in particolare per gli educatori, e per la ricerca pedagogica sul tema, più frequentemente affrontato da altre prospettive (sociologica, psicologica, giuridica).
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