Alla prova del disagio: il discorso pubblico sull’università italiana tra d.d.l. Gui e Sessantotto

Autori

  • Andrea Mariuzzo Associate Professor of History of Education | Department of Education and Humanities | University of Modena and Reggio Emilia

DOI:

https://doi.org/10.7346/PO-012024-08

Parole chiave:

Riforma universitaria, Personale docente, Studenti universitari, Luigi Gui (1914-2010), Sessantotto

Abstract

I tentativi di riforma, riusciti o falliti, dell’università italiana hanno spesso cercato di affrontare il disagio diffuso causato dall’inadeguatezza del sistema istituzionale ai mutamenti sociali e culturali, pur essendo messi in opera da classi dirigenti non sempre attrezzate a comprendere tali tensioni. Il tornante tra il d.d.l. Gui del 1965 e il suo affossamento nel pieno delle agitazioni del Sessantotto, rappresenta il momento nevralgico per le principali linee di sviluppo della vita universitaria nel Novecento, per portata delle riforme messe in cantiere e ampiezza della partecipazione al dibattito. Sulla scorta della recente storiografia, il saggio offre un quadro dei presupposti ideali e dell’atteggiamento dei principali attori coinvolti nel dibattito sul cambiamento delle istituzioni universitarie negli anni Sessanta, soffermandosi su:

- le idee diffuse nel corpo professorale, tendenzialmente legato a un’idea dell’università di élite di matrice gentiliana;

- le posizioni del movimento studentesco, capace al di là delle rigidità ideologiche di intercettare profondi cambiamenti nelle basi sociali e negli obiettivi della popolazione universitaria;

- l’emergere come soggetto di rilievo del personale accademico “non stabile”.

##submission.downloads##

Pubblicato

2024-06-30