Alla prova del disagio: il discorso pubblico sull’università italiana tra d.d.l. Gui e Sessantotto
DOI :
https://doi.org/10.7346/PO-012024-08Mots-clés :
Riforma universitaria, Personale docente, Studenti universitari, Luigi Gui (1914-2010), SessantottoRésumé
I tentativi di riforma, riusciti o falliti, dell’università italiana hanno spesso cercato di affrontare il disagio diffuso causato dall’inadeguatezza del sistema istituzionale ai mutamenti sociali e culturali, pur essendo messi in opera da classi dirigenti non sempre attrezzate a comprendere tali tensioni. Il tornante tra il d.d.l. Gui del 1965 e il suo affossamento nel pieno delle agitazioni del Sessantotto, rappresenta il momento nevralgico per le principali linee di sviluppo della vita universitaria nel Novecento, per portata delle riforme messe in cantiere e ampiezza della partecipazione al dibattito. Sulla scorta della recente storiografia, il saggio offre un quadro dei presupposti ideali e dell’atteggiamento dei principali attori coinvolti nel dibattito sul cambiamento delle istituzioni universitarie negli anni Sessanta, soffermandosi su:
- le idee diffuse nel corpo professorale, tendenzialmente legato a un’idea dell’università di élite di matrice gentiliana;
- le posizioni del movimento studentesco, capace al di là delle rigidità ideologiche di intercettare profondi cambiamenti nelle basi sociali e negli obiettivi della popolazione universitaria;
- l’emergere come soggetto di rilievo del personale accademico “non stabile”.
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