Pedagogia della discontinuità e “pensiero affettivo”: l’educazione tra crisi, ricostruzione e nuovo inizio

Autori

  • Stefano Oliverio

DOI:

https://doi.org/10.7346/PO-012021-06

Parole chiave:

Emergenza, Crisi, Critica, Esistenzialismo, Pragmatismo

Abstract

Per pensare una pedagogia della e oltre l’emergenza, il contributo delinea un dispositivo teorico che coniuga esistenzialismo e pragmatismo, recuperando un’intuizione di Nicola Abbagnano e curvandola in senso pedagogico. Da un lato, ci si rifà a Otto Friedrich Bollnow, il quale, interpretando innovativamente alcune nozioni dell’esistenzialismo, ha teorizzato le “forme discontinue di educazione”, connesse alle rotture esistenziali, che possono aprire su “nuovi inizi”, temprati nel crogiuolo della critica (strutturalmente accoppiata alla crisi). Dall’altro, si introducono motivi tratti da John Dewey, in particolare l’idea di emergenza del nuovo, che sorge dallo sforzo comune di coloro che, fronteggiando una situazione di squilibrio, sono impegnati in un’opera di intelligente ricostruzione che, in quanto tale, è costitutivamente educativa. Se Dewey consente di limitare il tenore individualistico dell’impianto di Bollnow, questi permette di mettere meglio a fuoco il senso di urgenza proprio della situazione critica.

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Pubblicato

2021-06-23