Ri-sonanze mitologiche, narrative e formative
DOI:
https://doi.org/10.7346/SE-012025-03Parole chiave:
sonorità, mitologie, magia, narrazione, formazioneAbstract
Viviamo completamente immersi e, spesso, sommersi da narrazioni di tutti i tipi che hanno come scopo precipuo quello di provocare un comportamento predisposto; in genere d’acquisto o di adesione a un indirizzo propagandistico. In questo contesto, il mito, che ha avuto da sempre un compito formativo, sembra essere spiazzato, superato proprio dalla volontà di creare confusione tra criteri di valutazione delle realtà plurime che attraversiamo. Dalla mitologia e dalle sue risonanze inventive, si può ancora ripartire per riconoscere ciò che, essendo dichiaratamente frutto di immaginazione, non può imbrogliare e per distinguere ciò che, invece, tende, dolosamente, ad abolire le differenze tra le somiglianze in modo da poter “spacciare” il falso come vero. Si tratta di un compito nel quale i processi formativi sono chiamati a impegnarsi e a scegliere quale “paesaggio sonoro” vivere e far vivere.
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